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Parco Fluviale del Taro
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Corte di Giarola

Il toponimo Giarola deriva dall'antico nome della località Glarola, di origine romana o altomedievale, che significa luogo ghiaiato. Si hanno informazione sulla Corte già nell'alto medioevo (VIII - IX sec. d.C.), momento in cui l'edificio era considerato un punto di controllo del territorio, per volere della famiglia franca del nobile Ingo, che controllava buona parte della zona tra il fiume Taro ed il Baganza.

Alla metà dell'XI sec. d.C., la famiglia di Ingo effettuò una donazione di terre al monastero femminile di San Paolo: iniziò così il periodo più significativo della vita di Giarola come curtis agricola. La struttura diventò punto di riferimento per i pellegrini della Via Francigena e luogo della gestione del territorio agricolo circostante. Numerosi atti notarili indicano che questo complesso (nominato anche come castellum difensivo, in gran parte distrutto nel 1308) comprende abitazioni dei lavoratori, stalle, un mulino e una chiesa. La corte costituì il fulcro da cui si gestiva la zona dal punto di vista sociale, religioso e produttivo.

Dal 1440 aumentò l'aspetto civile di Giarola (in quell'anno vennero trasformate o eliminate molte fortificazioni), con la battaglia del 1495 tornò evidente l'importanza di Giarola quale punto di controllo dei collegamenti tra Parma e Fornovo.
Presso la corte si accamparono le truppe dei Collegiati Italiani che combatterono contro il re di Francia Carlo VIII, durante la sua risalita dopo un tentativo di conquista del Regno di Napoli. Le monache di San Paolo continuarono ad amministrare Giarola fino al periodo napoleonico.

Nel 1811 l'intero territorio venne riorganizzato e, con la soppressione degli ordini religiosi, strutture e campi della curtis vennero confiscati, lottizzati e affittati a imprenditori privati.
Nell'ultima fase di sfruttamento, la corte mantenne esclusivamente un uso produttivo e civile: scompare l'aspetto religioso pur conservandosi la cappella romanica intitolata a S. Nicomede (molto rimaneggiata nel 1760, oggi ricostruita dopo un bombardamento della II guerra mondiale), e vengono aggiunti nuovi edifici quali il caseificio e la fabbrica di conserva del pomodoro. Acquisita in proprietà pubblica nel 1998, la Corte e le strutture edilizie successivamente aggregate, vengono progressivamente restaurate dall'Ente Parco del Taro.

Ora la Corte ospita gli uffici dell'ente, il centro visite, il teatro, la sala convegni, il Museo della Pasta e il Museo del Pomodoro.

Nei portici sono presenti panche e tavoli, due fontanelle e bagni pubblici (ora chiusi per emergenza sanitaria).

Località: Località Giarola  Comune: Collecchio (PR) | | Localizza sulla mappa
Giarola
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Corte di Giarola
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