Parchi del Ducato
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Specie invasive

Le specie esotiche invasive

Le specie esotiche (alloctone, introdotte, non indigene, aliene) rappresentano uno dei principali elementi di criticità per il mantenimento di livelli adeguati di diversità biologica e funzionalità degli ecosistemi.

Le specie esotiche vengono definite come quelle specie che si trovano in habitat o aree poste al di fuori dal loro areale nativo naturale, questo per via di un'azione accidentale o volontaria di rilascio da parte dell'uomo. Da sempre, infatti, nel suo migrare l'uomo ha traslocato specie faunistiche o floreali a scopo alimentare, decorativo o officinale. Ne sono un esempio il pomodoro, il cacao o la patata; tuttavia, nell'ultimo secolo e mezzo questo fenomeno ha subito un forte incremento.

Di fatto, le introduzioni di specie esotiche, nell'ultima decade, sono risultate essere uno dei principali fattori di impatto umano sugli ecosistemi, favorite dai progressi scientifici nel campo dei trasporti i quali, sono diventati nel corso degli anni sempre più efficienti.

Se è vero che non tutte le specie esotiche introdotte diventano problematiche, purtroppo alcune di esse si trasformano in invasive.
Queste specie - identificate tramite l'acronimo inglese IAS = Invasive Alien Species - sono in grado di insediarsi e diffondersi nei nuovi habitat in maniera incontrastata e incontrollabile causando impatti negativi rilevanti nei confronti della biodiversità, dei servizi ecosistemici oltre che alle attività economiche e alla salute dell'uomo.

Il fenomeno ha assunto ormai dimensioni preoccupanti: ad esempio lungo l'asta del Po i boschi ripariali sono ricoperti di piante rampicanti e molte specie autoctone soffrono della competizione con nuove specie colonizzatrici. E' il caso della testuggine palustre europea (Emys orbicularis) che soffre per la presenza della tartaruga dalle orecchie rosse americana (Trachemys scripta), introdotta in Italia come animale da compagnia, oppure del gambero di fiume europeo (Austropotamobius pallipes italicus) che deve fare i conti con il gambero rosso della Louisiana (Procambarus clarkii), molto prolifico, resistente e adattabile.
La fauna ittica non se la passa meglio a causa della presenza di specie centro europee, come il siluro (Silurus glanis) e il barbo europeo (Barbus barbus) che creano problemi, rispettivamente di predazione e di ibridazione con le specie autoctone.

L'Unione Europea sta cercando di prevenire e gestire l'introduzione e la diffusione delle specie aliene invasive tramite il Regolamento UE n° 1143/2014, recepito nel nostro paese dal Decreto Legislativo n. 230/2017.
Il Regolamento prevede la lista delle specie invasive di interesse Unionale, per le quali è vietatal'introduzione, la riproduzione, la coltivazione, il trasporto, l'acquisto, la vendita, l'uso, lo scambio, la detenzione e il rilascio.
Il Regolamento istituisce inoltre un sistema di sorveglianza finalizzato al rilevamento precoce ed eradicazione rapida delle specie che compaiono o ricompaiono sul territorio dell'Unione europea. Per quanto riguarda le specie esotiche invasive già presenti e ampiamente diffuse, il Regolamento prevede piani nazionali per la gestione della specie.


Cosa Facciamo - Progetto "SOS Biodiversità"

Raccogliamo e verifichiamo le segnalazioni di avvistamenti di specie potenzialmente problematiche.
Nell'ambito del progetto LIFE18 NAT/IT/000806 - Life "Claw" ci occupiamo del contenimento dei gamberi esotici di acqua dolce, mentre con il progetto Life "URCA proEmys", coadiuviamo gli operatori che stanno cercando di ridurre il numero di tartarughe americane che popolano le zone umide.
Abbiamo avviato un'attività di Citizen Science "SOS Biodiversità. Mappatura della presenza di piante esotiche invasive" finalizzata ad avere un quadro della diffusione di essenze vegetali alloctone in alcune aree protette.


Cosa può fare il Cittadino

  • Se si possiede un animale o una pianta esotica, informarsi sulle caratteristiche e le esigenze della specie e sui rischi che comporta la diffusione volontaria o involontaria in natura.

  • In caso di acquisto di animale o pianta, scegliere di acquistare specie e varietà native del nostro paese e possibilmente allevate o coltivate nella regione in cui abitiamo. Se proprio si vogliono prendere piante o animali esotici, allora è meglio scegliere quelli che non sono in grado di riprodursi o accrescersi in modo eccessivo e quindi difficili da mantenere in cattività.

  • Se non si è in grado mantenere in casa o in giardino i nostri animali esotici, non rilasciamoli né in un parco urbano né tantomeno in natura, piuttosto riportiamoli al negoziante o nelle apposite strutture pubbliche di accoglienza.

  • Se si intende dismettere un acquario o un terrario, fare attenzione a come viene smaltita l'acqua, il terriccio e le piante. Meglio affidare gli animali ad un altro appassionato, ma non vanno liberati in natura.

  • Non piantare mai specie aliene vegetali in natura. Se proprio vogliamo delle piante ornamentali esotiche nel nostro giardino facciamo sì che non esista il rischio che possano propagarsi e diffondersi.

  • Durante un viaggio, facciamo attenzione a non trasportare volontariamente o involontariamente specie esotiche.

Per informazioni: Parchi del Ducato: 0521/802688
E-mail: info@parchiemiliaoccidentale.it

Per approfondimenti:
www.specieinvasive.it
www.lifeasap.it
ambiente.regione.emilia-romagna.it/it/parchi-natura2000/sistema-regionale/esotiche-invasive

Ibis sacro
(foto di Gerra)
Oca egiziana
(foto di Gerra)
Gambero rosso della Louisiana
(foto di Beroni)