Parchi del Ducato
Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità Emilia Occidentale
Riserva Naturale Torrile e Trecasali
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Flora

Le piante di specchi d'acqua e canali

La vegetazione della Riserva è il risultato della sommatoria tra le introduzioni artificiali compiute nell'arco di un quarto di secolo e lo sviluppo naturale. Dopo i primi impianti di specie tipiche degli ambienti umidi, necessari per ricreare un minimo di cornice verde agli invasi quasi completamente spogli, le dinamiche naturali hanno preso il sopravvento e, soprattutto grazie ai canali Lorno e Galasso, molte piante spontanee hanno potuto raggiungere e ricolonizzare sia le sponde dei canali che gli specchi d'acqua più ampi e profondi.

Con il passare degli anni il variare delle condizioni ecologiche, le interazioni con la fauna e le scelte gestionali hanno reso più complessa e diversificata la componente vegetale, comunque sempre soggetta a cambiamenti legati al mutare della qualità delle acquee a molteplici altre variabili. Dove le acque libere raggiungono la maggior profondità (intorno ai 3,5 m), ampie superfici sono rivestite dalle grandi foglie ovali del nannufero (Nuphar luteum), introdotto in passato insieme alla Ninfea Bianca, i cui vistosi fiori gialli compaiono tra maggio e settembre.
Nelle acque meno profonde (sino a un metro circa) prevalgono invece specie erbacee emergenti come Tifa e Canna di palude. Il Giaggiolo acquatico (Iris Pseudacorus), dai grandi fiori gialli, il Calamo aromatico (Acorus Calamus) e i molto meno comuni Giunco fiorito (Butomus umbellatus), dai piccoli fiori bianco rosati, Quadrifoglio d'acqua (Marsilea quadrifolia) e Coda di Cavallo acquatica (Hippuris vulgaris) sono alcune delle erbe palustri che si ritrovano nelle acque basse e lungo le rive, insieme ai Carici e all'Ibisco di palude (Hibiscus palustris), una specie particolarmente rara, che ha nella Riserva l'unica stazione parmense.


I boschi ripariali e di pianura

Le intricate fasce di bosco che incorniciano molti specchi d'acqua dell'Area protetta e rivestono le sponde dei canali, sono tra le poche formazioni oggi esistenti in questo settore della pianura e svolgono, pertanto, un ruolo fondamentale come riserva biogenetica e luogo di rifugio per molte specie rare e in pericolo di estinzione.
Nei primitivi impianti sono state impiegate specie tipiche dei boschi ripariali, come Ontano nero, Salice bianco, Salice cenerino, Pioppo nero, Pioppo bianco, Frangola, ma anche Frassino ossifillo, Carpino bianco e Farnia, per ricostruire una composizione simile  a quella che caratterizzava un tempo le formazioni boschive planiziali.
La situazione odierna comprende anche Olmo minore, Acero campestre, Prugnolo, Sambuco, Spin cervino, Sanguinello, Biancospino, Corniolo, Nocciolo, Ligustro e molte altre specie; nel sottobosco fanno la loro comparsa, tra aprile e maggio, le delicate fioriture del raro Campanellino estivo (Leucojum aestivum).

D'estate, in posizioni più soleggiate, fiorisce una piccola Clematide (Clematis viticella), con fiori che variano dal rosa al violetto.
Nella fascia compresa tra i canali Lorno e Galasso, lasciata da anni all'evoluzione spontanea, si concentrano le alberature di maggiore sviluppo e spiccano le chiome di grandi querce mature. Un notevole esemplare di Pioppo bianco si trova a breve distanza dal Centro Visita della Riserva, e alberature di rilievo si trovano in altri lembi di bosco che hanno ormai assunto una struttura complessa e una composizione floristica ben diversificata. 

Uno scorcio della Riserva Naturale Torrile Trecasali
(foto di Archivio LIPU)
Lungo un percorso nella natura
(foto di RR Torrile Trecasali)
Marsilea quadrifolia
(foto di Luigi Ghillani)
Leucojum aestivum
(foto di Naturamediterraneo.com)