Parchi del Ducato
Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità Emilia Occidentale
Parco dei Boschi di Carrega
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Le zone umide

Visto dall'alto il territorio dei Boschi di Carrega appare costellato da sei piccoli specchi d'acqua, che "sbucano" dal folto del bosco. Si tratta di laghi artificiali di varie dimensioni realizzati tra il 1904 e il 1920 per volontà della famiglia Carrega nell'ambito di un'imponente opera di regimazione idraulica del territorio. Furono costruiti sbarrando con dighe in terra il corso di piccoli rii che scorrevano nelle vallecole più profonde e per questo appaiono stretti e allungati ad una estremità e si allargano, quasi appiattendosi, all'estremità opposta.
In passato questi invasi avevano principalmente la funzione di bacini di riserva sia per l'irrigazione estiva dei terreni a valle e dei boschi da taglio, che per l'abbeveraggio degli animali che vivevano nella riserva di caccia. Arricchivano anche la varietà del paesaggio, come testimonia la rara e pregiata vegetazione esotica introdotta a scopo ornamentale dal Principe Andrea Carrega e ora frammista a quella spontanea.

Oggi i laghi rappresentano una componente indispensabile dell'ecosistema parco, riserva di un'abbondante vegetazione e custode di una ricca presenza faunistica. La loro realizzazione ha permesso la creazione di particolari microclimi, inusuali per le zone collinari povere di zone umide, che favoriscono la presenza della variopinta flora effimera e della vegetazione e fauna legate all'acqua. Il valore naturalistico è maggiormente rilevante per i laghi della Svizzera e della Grotta, dove non avviene il prelievo idrico a scopo irriguo che determina, in altri specchi d'acqua, forti fluttuazioni del livello dell'acqua con conseguente impoverimento della vegetazione acquatica e di riva e peggioramento delle condizioni di vita degli organismi acquatici.  

Nel corso degli anni, con la crescita di piccoli saliceti lungo le rive e il diversificarsi della vegetazione, questi laghi si sono lentamente rinaturalizzati. Sulla superficie dell'acqua galleggiano le foglie allungate della Brasca o Lingua d'acqua, portate dal fusto che risale dal fondo fangoso. Ai bordi si trova la Piantaggine acquatica (o Mestolaccia), tipica dei luoghi paludosi, il cui fiore attira una moltitudine di insetti. facilmente osservabile sulle rive del Lago della Svizzera, di particolare fascino. Questo lago è posto a Nord del Casino dei Boschi e caratterizzato da sponde ricche di conifere (Pino silvestre, Pino nero e marittimo, Abete bianco e rosso, Cipresso calvo) che conferiscono al paesaggio un aspetto "alpino" da cui la denominazione del lago. Specie vegetali rare si trovano anche presso il Lago della Navetta, incorniciato da Cerri e Castagni e impreziosito dalla presenza di grandi esemplari di Cipresso calvo e da nuclei di Faggio.

Per quanto riguarda gli animali, la presenza di maggio pregio è sicuramente quella della Emys orbicularis, la testuggine palustre italiana, rara e protetta, specie in forte rarefazione, che nei laghetti del Parco trova un habitat ideale. Inoltre sono presenti diversi anfibi e il popolamento di macroinvertebrati conferma una buona qualità delle acque. Nei mesi del passo, i laghi sono spesso usati come zone di ristoro per gli uccelli migratori per cui capita frequentemente di vedere aironi e garzette.

Testuggine palustre
(foto di PR Boschi Carrega)
Lago di Montetinto
(foto di PR Boschi Carrega)
Lago tra gli alberi
(foto di PR Boschi Carrega)
Lago della Navetta
(foto di PR Boschi Carrega)