In un'epoca in cui prevalgono nuove specie e varietà legate ad esigenze commerciali, le specie vegetali e animali autoctone e rustiche rischiano l'estinzione e così anche la memoria di tutto un territorio e del suo valore agricolo, biologico e culturale è a rischio.
Per questa ragione il Vivaio Forestale Scodogna è stato riconosciuto dalla Regione sito idoneo per la conservazione delle antiche varietà frutticole regionali.
Gli anni scorsi il Centro Ricerche Produzioni Vegetali con incarico della Regione, nell'ambito del Piano Regionale di Sviluppo Rurale (misura 214 Az. 7), ha censito le oltre 300 piante presenti nel frutteto che sono rappresentative di oltre 100 varietà diverse di frutti.
I risultati di questo lavoro sono stati presentati nel 2014 al convegno "L'Agrobiodiversità in Emilia Romagna".
L'Ente di Gestione, attraverso il Vivaio, è entrato dunque a pieno titolo a far parte del gruppo di soggetti pubblici e privati con esperienza nel settore e dotati di idonee strutture tecnico-organizzative per la conservazione ex situ di antiche varietà locali.
Attualmente sono 19 le strutture riconosciute e iscritte nell'elenco dei conservatori ex situ dell'Emilia-Romagna.
Questo sistema di conservazione costituisce una rete di tutela e salvaguardia della biodiversità che comprende, oltre ai conservatori, gli agricoltori custodi e tutti gli enti pubblici e privati accomunati dal compito di mantenere in vita il patrimonio naturale di interesse agrario emiliano-romagnolo. "Il riconoscimento al Vivaio e ai Parchi del Ducato dichiara il Presidente dell'Ente Agostino Maggiali è un traguardo importante" e continua "sono state valorizzate le attività di tutela dell'agrobiodiversità su cui i Parchi hanno investito negli ultimi anni".
"Le nostre attività di ricerca sono sempre accompagnate da percorsi educativi e di informazione rivolti al pubblico" aggiunge Antonia Cavalieri-tecnico ambientale del Parco, "l'obiettivo è la diffusione della varietà antiche nella frutticoltura familiare ed il recupero delle tradizioni alimentari legate alla frutta che coltiviamo" e conclude "inoltre da circa due anni vendiamo discreti quantitativi di frutta ad altre aziende e a cooperative sociali".