Il fiume Trebbia nasce nell'Appennino Ligure, scorre attraverso l'alto e medio Appennino Piacentino, formando spettacolari meandri e lambendo il borgo medievale di Bobbio e raggiunge l'alta pianura poco oltre l'inizio del parco regionale.
Nella fertile pianura piacentina il fiume, non più costretto tra i versanti a tratti ripidi della valle, si allarga, rallenta e rilascia l'abbondante carico di ghiaie, sabbie e limi.
Estesi depositi di ghiaie caratterizzano il paesaggio fluviale del parco sino quasi alla confluenza nel Po, dove il Trebbia termina la sua corsa dopo un tragitto di 118 km. Il greto, che in alcuni punti quasi raggiunge i 900 m di larghezza, è sempre talmente ampio da rappresentare, nei periodi di magra, la principale via di scoperta del parco, anche a partire direttamente dal ponte della via Emilia.
E' solo nei pressi di Rivergaro, a monte dei principali prelievi irrigui che da secoli si diramano nella campagna piacentina, che il fiume ha portate più significative.
Per gli uccelli migratori il Trebbia è un'importante via di transito e un luogo di sosta e nidificazione per il corriere piccolo e l'occhione, una specie rara assurta a simbolo del parco.
L'aspetto del vasto greto è particolarmente mutevole nel corso dell'anno per il succedersi di una flora specifica che, allontanandosi dalle acque correnti, nei tratti di sponda maggiormente consolidati viene sostituita da una vegetazione più stabile e sviluppata che comprende ambiti di valore naturalistico impreziositi dalla presenza di diverse orchidee spontanee.
Le fasce di vegetazione ripariale sono a tratti interrotte dalle attività estrattive, con le quali il parco ha da tempo instaurato un dialogo finalizzato a contemperare le esigenze economiche con quelle di tutela degli ambienti fluviali.
Alzando gli occhi dal fiume e rivolgendo lo sguardo poco oltre i confini del parco, colpisce la presenza dei numerosi castelli, testimoni delle vicende medievali del territorio e di quelle del Ducato di Parma e Piacenza, che in qualche caso, come a Rivalta, si spingono sino a ridosso del greto caratterizzando in maniera singolare il paesaggio fluviale.
Fonte: Testo tratto dalla pubblicazione "Parco Fluviale Regionale del Trebbia", promossa dall'Assessorato Ambiente e Riqualificazione Urbana della Regione Emilia-Romagna. © Regione Emilia-Romagna, 2012. Coordinamento: Servizio Parchi e Risorse forestali (Enzo Valbonesi, Monica Palazzini, Maria Vittoria Biondi, Stefania Vecchio). A cura della Fondazione Villa Ghigi.