Nell'Appennino emiliano parmense, a poche decine di km, sia dal piano padano che dal Mar Mediterraneo, il rupestre dorso montuoso ofiolitico del Monte Prinzera torreggia isolato sulle valli Taro e Sporzana e su variate pendici argillose, calcaree o arenacee, ove si susseguono boschi di querce, castagni e carpini neri, prataie, cespuglieti, vallecole, calanchi e zone umide. Posizione geografica, fattori climatici, rocce e suoli hanno concentrato in questa limitata area (Sito di Importanza Comunitaria) una esemplare rassegna di paesaggi, biodiversità, fenomeni ecologici e testimonianze umane dell'Appennino emiliano facendone un vero laboratorio ambientale. Le panoramiche lande ofiolitiche, simili all'alta montagna custodiscono minerali, rocce, acque e sorgenti, piante esclusive come la Biscutella montanina del Prinzera, fauna alata come molte farfalle, pernice rossa, codirossone e rapaci come il biancone.
Misteri e suggestioni sono evocati dalla storia umana, dall'età del Bronzo al Medioevo del pellegrinaggio europeo sulla Via Francigena di Monte Bardone, dai manufatti napoleonici allle mulattiere militari d'inizio '900.
Il programma di Tutela e Valorizzazione della Riserva e il regolamento, attualmente in vigore, sono stati approvati nel marzo 2010 con un atto del Consiglio Provinciale.